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Dipartimento d’Emergenza: stratificazione diagnostica e prognostica con l’uso di biomarcatori urinari di danno del nefrone


Uno studio ha determinato il valore diagnostico e prognostico dei biomarcatori urinari di danno renale acuto intrinseco quando i pazienti vengono destinati al Reparto di Emergenza.

L’insufficienza renale acuta intrinseca è associata a danno del nefrone e si traduce in esiti clinici infausti.

Sono stati proposti diversi biomarcatori urinari per rilevare e misurare il danno renale acuto intrinseco.

In uno studio prospettico di coorte multicentrico, 5 biomarcatori urinari ( NGAL, KIM-1, LFABP, IL-18 e cistatina C ) sono stati misurati in 1.635 pazienti non-selezionati di Pronto Soccorso al momento del ricovero in ospedale.

L’obiettivo era di verificare se i biomarcatori erano in grado di diagnosticare l’insufficienza renale acuta intrinseca e di predire eventi avversi durante l'ospedalizzazione.

Tutti i biomarcatori sono risultati elevati nel danno renale acuto intrinseco, ma la NGAL urinaria è stata più utile ( specificità 81%, 68% sensibilità a un cutoff di 104-ng/ml ) e predittiva della gravità e della durata del danno renale acuto.

L’insufficienza renale acuta intrinseca è risultata fortemente associata con gli esiti avversi in ambito ospedaliero.

NGAL e KIM-1 hanno previsto un esito composito di inizio di dialisi o di morte durante il ricovero, ed entrambi hanno migliorato la classificazione di rischio netto rispetto alle valutazioni convenzionali.

Questi biomarcatori hanno anche identificato una sottopopolazione sostanziale con bassa creatinina sierica al momento del ricovero ospedaliero, ma a rischio di eventi avversi.

In conclusione, i biomarcatori urinari di danno del nefrone consentono una stratificazione diagnostica e prognostica prospettica nel Dipartimento d’Emergenza. ( Xagena2012 )

Nickolas TL et al, J Am Coll Cardiol 2012; 59: 246-255

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