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Stato epilettico refrattario: il trattamento con Propofol può risultare fatale


I pazienti trattati per crisi convulsive prolungate con il sedativo Propofol ( Diprivan ) possono essere ad alto rischio di complicanze ed anche di morte.

Ricercatori della Mayo Clinic hanno studiato 39 pazienti consecutivi ( età mediana 54 anni ), che erano stati ricoverati in Unità di Terapia Intensiva ( UTI ) dal 1997 al 2007, con stato epilettico refrattario, con l’obiettivo di esaminare la relazione tra impiego di Propofol e gli effetti indesiderati correlati, compresa la sindrome da infusione da Propofol ( PRIS ).

La sindrome da infusione di Propofol è una complicanza generalmente fatale, che si presenta soprattutto durante somministrazione prolungata del farmaco ad alta velocità di infusione.

Il Propofol è stato impiegato nell’82% ( n=32 ) dei pazienti ( gruppo A ) per una mediana di 63 ore ed un picco di velocità di infusione di 67 mcg/kg/min.
Altri farmaci come Midazolam e Pentobarbitale sono stati impiegati nel 18% ( n=7 ) dei pazienti ( gruppo B ).

Nel gruppo A, 3 pazienti sono andati incontro ad arresto cardiaco improvviso inspiegato mentre erano sottoposti ad infusione di Propofol, con esito fatale in 2 casi.
Nessun caso mortale è stato riscontrato nel gruppo B.

Non sono state riscontrate differenze tra i due gruppi riguardo alla permanenza mediana in ospedale ( 12 giorni ) e la durata nell’Unità di Terapia Intensiva ( 9 giorni ).

La sindrome da infusione di Propofol si è presentata nel 30% dei pazienti nel gruppo A ( 7 pazienti con bradicardia, 3 pazienti con arresto cardiaco improvviso inspiegato ), contro meno del 3% ( 1 paziente con bradicardia ) nel gruppo B.

Alla luce dei nuovi dati, dovrebbe essere usata cautela nell’impiego di Propofol nel trattamento della stato male epilettico refrattario.
Il Propofol dovrebbe essere impiegato solo dopo fallimento di altre opzioni terapeutiche. ( Xagena2008 )

Fonte: Chest, 2008


Farma2008


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