Uno studio, compiuto presso l’Ospedale Careggi di Firenze, ha preso in esame la conversione del ritmo cardiaco nei pazienti con fibrillazione atriale acuta con una storia di lieve cardiopatia strutturale.
I pazienti sono stati trattati per via endovenosa con Flecainide ( Almarytm ), Propafenone ( Rytmonorm ) o Amiodarone ( Cordarone ) al momento della presentazione nel Dipartimento d’Emergenza; una seconda dose è stata somministrata dopo 6 ore in caso di persistenza della fibrillazione atriale.
Nessuna randomizzazione è stata utilizzata, e i farmaci sono stati assegnati a discrezione del medico curante.
L’end-point primario era la conversione a ritmo sinusale entro le prime 6 ore dalla presentazione. Gli end-point secondari comprendevano la conversione del ritmo, il tempo di conversione del ritmo, e gli effetti avversi farmacologici entro 24 ore.
Tra i 378 pazienti arruolati, 37 ( 10% ) hanno presentato ripristino del ritmo sinusale prima del trattamento farmacologico. Dei rimanenti 341 pazienti, 43 ( 13% ) hanno ricevuto Flecainide, 187 ( 55% ) Propafenone, e 111 ( 32% ) sono stati trattati con Amiodarone.
La conversione a ritmo sinusale è stata ottenuta nel 87% dei pazienti trattati.
Entro 6 ore, l'end-point primario è stato raggiunto in una proporzione più elevata nel gruppo Flecainide e Propafenone ( 72% e 55%, rispettivamente ), rispetto al gruppo Amiodarone ( 30%, p
Il tempo medio al raggiungimento dell’end-point è stato inferiore nel gruppo Flecainide e Propafenone ( 178 e 292 minuti, rispettivamente ), rispetto al gruppo Amiodarone ( 472 minuti; p
La permanenza media in ospedale dei pazienti assegnati all’Amiodarone è risultata significativamente più elevata ( 26.1 ore) rispetto ai gruppi Flecainide e Propafenone ( 8.9 e 11 ore, rispettivamente; p= 0001 ).
Nessuna differenza significativa è stata osservata riguardo agli effetti avversi farmacologici entro 24 ore.
Dallo studio è emerso che il trattamento con Flecainide e Propafenone permette di ottenere il controllo del ritmo in una proporzione maggiore di pazienti rispetto all’Amiodarone nell’arco di 6 ore. ( Xagena2010 )
Conti A et al , Am J Emerg Med 2010;28:903-910
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