Pazienti con sindrome da distress respiratorio acuto necessitano di ventilazione meccanica per mantenere l’ossigenazione arteriosa, ma tale trattamento potrebbe produrre danno polmonare.
La ventilazione oscillatoria ad alta frequenza potrebbe ridurre questo danno secondario.
In uno studio multicentrico, adulti che necessitavano di ventilazione meccanica per sindrome da distress respiratorio acuto sono stati assegnati in maniera casuale a essere sottoposti a ventilazione oscillatoria ad alta frequenza con un dispositivo Novalung R100 ( Metran ) o alle solite strategie ventilatorie.
Tutti i pazienti hanno mostrato un rapporto della pressione parziale di ossigeno arterioso ( PaO ) sulla frazione di ossigeno inspirato ( FiO ) uguale o inferiore a 200 mm Hg ( 26.7 kPa ) e una durata attesa della ventilazione di almeno 2 giorni.
L’esito primario era la mortalità per tutte le cause 30 giorni dopo la randomizzazione.
Non sono emerse differenze significative tra i gruppi nell’esito primario, che si è presentato in 166 dei 398 pazienti ( 41.7% ) nel gruppo ventilazione oscillatoria ad alta frequenza e in 163 dei 397 pazienti ( 41.1% ) nel gruppo ventilazione convenzionale ( P=0.85 con il test del chi-quadrato ).
Dopo aggiustamento per Centro di studio, sesso, punteggio Acute Physiology and Chronic Health Evaluation ( APACHE ) II, e rapporto PaO:FiO iniziale, l’odds ratio per la sopravvivenza nel gruppo ventilazione convenzionale è stato pari a 1.03 ( P=0.87 con regressione logistica ).
In conclusione, l’uso di ventilazione oscillatoria ad alta frequenza non ha avuto un effetto significativo sulla mortalità a 30 giorni in pazienti sottoposti a ventilazione meccanica per sindrome da distress respiratorio acuto. ( Xagena2013 )
Young D et al, N Engl J Med 2013; 368: 806-813
Pneumo2013 Med2013