Nonostante la gestione medica migliore possibile, molti pazienti con tumore in fase terminale vanno incontro a dispnea, soprattutto nelle fasi di fine vita.
Uno studio ha valutato accettabilità ed efficacia della ventilazione meccanica non-invasiva versus terapia con Ossigeno nella diminuzione della dispnea e della quantità di oppiacei necessari.
Nello studio randomizzato di fattibilità, sono stati reclutati pazienti da 7 Centri in Italia, Spagna e Taiwan, con tumori solidi e insufficienza respiratoria acuta e con un’aspettativa di vita inferiore a 6 mesi.
I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere ventilazione meccanica non-invasiva ( con il metodo Pressure Support e adattato alle richieste dei pazienti e al comfort dalla maschera ) o a Ossigeno-terapia ( con una maschera di Venturi o con serbatoio ).
La randomizzazione è stata stratificata sulla base dello status di ipercapnia dei pazienti ( PaCO2 maggiore di 45 mmHg o PaCO2 uguale o inferiore a 45 mmHg ).
Ai pazienti di entrambi i gruppi è stata somministrata Morfina sufficiente per ridurre il punteggio di dispnea di almeno un punto sulla scala di Borg.
Gli endpoint primari erano la valutazione dell’accettabilità della ventilazione meccanica non-invasiva utilizzata solo come misura palliativa e dell’efficacia nel ridurre la dispnea e la quantità di oppiacei necessaria rispetto all’Ossigeno-terapia.
Le analisi sono state condotte per intention-to-treat.
I pazienti sono stati reclutati nel periodo 2008-2011.
Dei 234 pazienti idonei per l’arruolamento, 200 ( 85% ) sono stati assegnati in maniera casuale al trattamento: 99 a ventilazione meccanica non-invasiva e 101 a terapia con Ossigeno.
In totale, 11 ( 11% ) pazienti nel gruppo ventilazione meccanica non-invasiva hanno interrotto il trattamento mentre nessun paziente lo ha interrotto nel gruppo Ossigeno-terapia.
La dispnea è diminuita più rapidamente nel gruppo ventilazione meccanica non-invasiva, rispetto al gruppo terapia con Ossigeno ( cambiamento medio nella scala di Borg -0.58, p=0.0012 ), con più benefici osservati dopo la prima ora di trattamento e in pazienti con ipercapnia.
La dose totale di Morfina durante le prime 48 ore è stata più bassa nel gruppo ventilazione meccanica non-invasiva che in quello Ossigeno-terapia ( 26.9 mg per ventilazione meccanica non-invasiva vs 59.4 mg per Ossigeno-terapia; differenza media -32.4 mg ).
Gli eventi avversi cha hanno portato all’interruzione della ventilazione meccanica non-invasiva sono risultati legati soprattutto a intolleranza alla maschera e all’ansia.
La Morfina è stata sospesa a causa di grave vomito e nausea ( 1 paziente in ciascun gruppo ), arresto respiratorio improvviso ( 1 paziente nel gruppo ventilazione meccanica non invasiva ) e infarto del miocardio ( 1 paziente nel gruppo Ossigeno-terapia ).
In conclusione, i risultati dello studio suggeriscono che la ventilazione meccanica non-invasiva è più efficace rispetto all’Ossigeno-terapia nel ridurre la dispnea e nel diminuire le dosi di Morfina necessarie nei pazienti con tumore in stadio terminale.
Servono ulteriori studi per confermare queste osservazioni e per valutare l’efficaica della ventilazione meccanica non-invasiva su altri esiti come la sopravvivenza.
L’uso della ventilazione meccanica non-invasiva è tuttavia limitato ai Centri con strumentazione per l’esecuzione di tale procedura, e questi risultati non sono generalizzabili a tutte le Unità oncologiche o di cure palliative. ( Xagena2013 )
Nava S et al, Lancet Oncol 2013; 14: 219-227
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